Informazioni
L’Opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia - ONPMI fu fondata da padre Giovanni Minozzi e padre Giovanni Semeria nel 1919 – inizialmente con il nome di Opera Pia per il Mezzogiorno d'Italia 1919 e solo dal 1920 come OPNMI – ai fini di assistenza principalmente agli orfani. Nel corso della sua storia passò dalla condizione di ente morale (dal 13 gennaio 1921) ad essere assoggettata alla disciplina delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza (con D.P.R. n. 661 del 1973. A partire dal 2004 l’OPNMI è ente di diritto privato senza scopo di lucro. All’Opera afferiscono le case in cui hanno sede diverse istituzioni articolate in educandati, scuole elementari, case per anziani, residenze universitarie, centri giovanili, case di accoglienza e di spiritualità, laboratori di taglio, cucito e ricamo, scuole materne, scuole magistrali, seminario della congregazione della Famiglia dei Discepoli, oltre all’amministrazione centrale e all’ufficio stampa e propaganda. Non è istituito un servizio archivistico presso l’ente.
La Storia delle Strutture dell'Opera Nazionale per il Mezzogiorno
L’Opera Nazionale per il Mezzogiorno rappresenta una delle iniziative storiche più significative per lo sviluppo socioeconomico delle regioni meridionali d’Italia. Creata nei primi decenni del XX secolo, questa istituzione nacque con l’obiettivo di affrontare le difficoltà croniche del Sud Italia, caratterizzato da povertà, analfabetismo e arretratezza infrastrutturale rispetto al resto del paese. In particolare, le strutture dell’Opera erano progettate per migliorare l’accesso all’istruzione, sostenere il lavoro agricolo e industriale e promuovere la coesione sociale. Tra i progetti più rilevanti vi furono la costruzione di scuole, centri di formazione professionale e residenze per i lavoratori stagionali. L'attenzione posta allo sviluppo umano e culturale fu accompagnata da interventi strutturali, come il miglioramento delle vie di comunicazione e l’ammodernamento delle pratiche agricole. Oggi, guardando alla storia delle strutture dell'Opera Nazionale per il Mezzogiorno, emerge chiaramente il contributo che tali iniziative hanno dato alla riduzione del divario tra Nord e Sud, pur nella complessità delle sfide da affrontare. Questo capitolo della storia italiana continua a essere un esempio di impegno verso un futuro più equo e inclusivo.